Pubblicità ingannevole e prassi commerciali sleali

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Pubblicità ingannevole e prassi commerciali sleali
 
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Diritto del consumo & pubblicità
 

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Pubblicità ingannevole e prassi commerciali sleali

Le pratiche commerciali ingannevoli e/o scorrette
Tutte le volte che la pubblicità è ingannevole o il venditore utilizza modi aggressivi per indurci ad acquistare, possiamo difenderci! La legge, infatti, vieta sia la pubblicità ingannevole che le prassi commerciali sleali.

Cosa significa prassi commerciale?

Qualsiasi azione, omissione, condotta o dichiarazione, comunicazione commerciale, compresa la pubblicità e la commercializzazione del prodotto, posta in essere da un professionista, in relazione alla promozione, vendita o fornitura di un prodotto ai consumatori .

Quando una pubblicità è ingannevole?

Ci sono dei criteri per giudicare ingannevole un messaggio pubblicitario o una prassi commerciale scorretta. Di seguito ne riportiamo alcuni:
  • non riconoscibilità del messaggio come pubblicità, in quanto è mascherato, ad esempio, sotto altre forme (pubblicità redazionale, pubblicità subliminale, offerte di lavoro ecc.);
  • caratteristiche dei prodotti o servizi (disponibilità, natura, composizione, metodo e data di fabbricazione, idoneità agli usi, quantità, descrizione, origine geografica o commerciale, risultati ottenibili con l'uso, prove o controlli, ecc);
  • prezzi e relative modalità di calcolo, condizioni di offerte di beni o servizi;
  • identità, qualificazione, diritti dell'operatore pubblicitario, ovvero dell'autore o committente della pubblicità;
  • uso improprio dei termini “garanzia”, “garantito” o simili;
  • pubblicità riguardanti prodotti suscettibili di porre in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori;
  • pubblicità che abusano della credulità o mancanza di esperienza di bambini o adolescenti, o dei naturali sentimenti degli adulti nei loro confronti.

Quando una pratica commerciale è scorretta?

Anche per valutare la scorrettezza dei comportamenti commerciali si possono utilizzare alcuni elementi di riferimento:
  • i tempi, il luogo, la natura o la persistenza;
  • il ricorso alla minaccia fisica o verbale;
  • lo sfruttamento da parte del professionista di qualsivoglia evento tragico o circostanza specifica di gravità tale da alterare la capacità di valutazione del consumatore, al fine di influenzarne la decisione relativa al prodotto;
  • qualsiasi ostacolo non contrattuale, oneroso o sproporzionato, imposto dal professionista qualora un consumatore intenda esercitare diritti contrattuali, compresi il diritto di risolvere un contratto o quello di cambiare prodotto o rivolgersi ad un altro professionista;
  • qualsiasi minaccia di promuovere un'azione legale ove tale azione sia manifestamente temeraria o infondata.

Pratiche commerciali considerate in ogni caso ingannevoli:
  • Vendite piramidali: sono vietate le forme di collaborazione che subordinano i guadagni non alla vendita di prodotti ma al coinvolgimento di altri consumatori nella catena di vendita.
  • Millantato credito: vietato affermare, contrariamente al vero, ad esempio, di possedere certificazioni o che il prodotto ha la capacità di curare malattie, disfunzioni o malformazioni.
  • Falsi telequiz: quei telequiz che promettono vincite rilevanti rispondendo a facili domande con finte chiamate in diretta. In realtà si spinge a chiamare numeri telefonici dai costi elevati (15,00 € + IVA).

Pratiche commerciali considerate in ogni caso aggressive:
  • Telefonate insistenti e indesiderate: vietate le sollecitazioni commerciali per telefono, fax o mail qualora siano non volute.
  • Esortazione ai bambini: stop con la pressione esercitata sui minori per l’acquisto di articoli pubblicizzati.
  • Vincite a premi: non si può creare l’aspettativa di una vincita di un premio subordinandola all’acquisto di un prodotto.
  • Pressioni emotive: è vietato esercitare pressioni sui consumatori, addirittura attraverso ricatti.

Cosa posso fare per difendermi?

L’Autorità può accertare e bloccare, di propria iniziativa o su
segnalazione dei soggetti interessati, le pratiche commerciali scorrette e le pubblicità ingannevoli e comparative illecite.
Ai segnalanti non sono richieste particolari formalità, versamenti a favore dell’Antitrust o l’assistenza di un avvocato. I consumatori che intendono segnalare una pratica commerciale scorretta o una pubblicità ingannevole possono farlo:
  • tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
  • inviando la segnalazione scritta alla casella protocollo.agcm@pec.agcm.it
  • compilando e inviando on line il modulo cui si accede tramite il link www.agcm.it/segnalazioni.html


Quali poteri ha l’Autorità?
  • Agire d’ufficio
  • Far cessare il comportamento scorretto
  • Fare ispezioni avvalendosi della Guardia di Finanza
  • Sanzionare le aziende con multe



Riferimenti normativi

D.Lgs. 145 e 146 del 2007 (in attuazione della Direttiva 2005/29/CE)



Foglio info CP18
Situazione al 27.04.2022
 
 

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